Locazione di breve durata: che contratto scegliere?

 

Ti stai trasferendo in un’altra città per lavoro o studi e hai bisogno di una soluzione abitativa temporanea? Ti sei mai chiesto quali sono i requisiti e le caratteristiche del contratto di affitto a uso transitorio? In caso di locazione di breve durata che contratto scegliere? Scopriamo insieme quali sono le condizioni per stipulare tale tipo di locazione e le situazioni in cui potrebbe essere la soluzione più adatta alle tue esigenze.

Cosa caratterizza un contratto di affitto transitorio?

Il contratto di locazione a uso transitorio è stato introdotto per coloro che cercano una soluzione abitativa a breve termine. Ha una durata massima di 18 mesi e non è rinnovabile. È una soluzione ideale per chi, ad esempio, si trasferisce temporaneamente per lavoro, per un tirocinio, un corso di formazione o per studenti fuorisede.

Quali sono i principali requisiti per stipulare un contratto transitorio?

Il requisito fondamentale della locazione a uso transitorio è, appunto, la sussistenza (documentabile) di una “esigenza transitoria“. Almeno una delle parti (locatore o conduttore) deve indicare espressamente quale sia l’esigenza transitoria allegando al contratto apposita documentazione che ne dimostri la sussistenza (ad esempio certificato del datore di lavoro che attesti il trasferimento, certificati medici, ecc.).

Se non vengono specificate le ragioni di questa esigenza transitoria, il contratto diventerà automaticamente un contratto ordinario “4+4” (ossia una locazione a canone libero).

Il contratto, per essere valido, deve essere predisposto utilizzando esclusivamente il modello ministeriale predefinito.

È necessaria la registrazione del contratto transitorio?

Anche il contratto transitorio, come qualsiasi altro contratto di locazione, deve essere registrato. Tale adempimento però non è necessario se il contratto ha durata inferiore a 30 giorni.

Come si determina il canone per un affitto transitorio?

Se il contratto ha durata pari o inferiore a 30 giorni, il canone è liberamente determinato dalle parti: non bisogna quindi rispettare alcun vincolo legale.

Invece per gli altri contratti relativi ad immobili situati in Comuni con più di 10.000 abitanti, le parti possono determinare il canone all’interno di valori minimi massimi stabiliti per le fasce di oscillazione per le aree omogenee, con una possibile variazione, in caso di particolari esigenze, fino ad un massimo del 20%.

In assenza di accordi locali, i valori di riferimento sono quelli definiti dalle condizioni previste dal DM Infrastrutture e trasporti 14 luglio 2004.

Durata

La legge fissa esclusivamente la durata massima del contratto che è di 18 mesi, senza alcuna prescrizione sulla durata minima. Questa pertanto può anche essere pari o inferiore a 30 giorni.

È possibile stipulare un contratto transitorio per periodi molto brevi?

Sì, come appena detto la legge prevede la possibilità di stipulare contratti transitori di durata inferiore ai 30 giorni, senza obbligo di registrazione. Tuttavia, i contratti così conclusi non devono essere confusi con gli affitti brevi previsti dal Decreto legge 50/2017.

Come funziona il contratto transitorio per gli studenti universitari?

Esiste un tipo di contratto transitorio specifico per gli studenti universitari fuorisede. Questo tipo di contratto ha una durata compresa tra 6 mesi e 3 anni e può essere rinnovato automaticamente. Gli studenti, i loro genitori o anche le aziende per il diritto allo studio possono sottoscrivere il contratto, ma il conduttore ha la possibilità di disdettare il contratto, con un preavviso di 1-3 mesi prima della scadenza














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