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Comproprietario di casa può chiedere l’affitto a chi la abita?

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  Un nostro lettore è comproprietario, insieme alla sorella, di un immobile che la madre ha loro intestato a titolo di donazione. Senonché, mentre la sorella è residente all’estero e non utilizza il bene, l’altro invece ne ha fatto la propria dimora. Ora ci chiede se la prima possa chiedergli il pagamento di un canone a titolo di occupazione. Il quesito è dunque il seguente: il  comproprietario di casa può chiedere l’affitto a chi la abita? Per rispondere alla questione dobbiamo partire dal riferimento normativo che si occupa appunto dell’utilizzo di beni condivisi: l’ articolo 1102 del codice civile (applicabile peraltro anche in tema di condominio). Tale norma stabilisce che, quando una cosa è comune a più persone (come appunto un immobile), ciascun contitolare (detto “comunista”) può farne l’uso che vuole purché non ne alteri la destinazione e non impedisca di fare altrettanto agli altri comproprietari. Ciò significa che, al di là della ampiezza della quota di cui dispone il singolo

PERCHE AFFIDARSI ALL'AGENZIA SERVICECASA

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  Avete ancora dubbi sul perché  affidare un incarico ad un’Agenzia Immobiliare  come  SERVICECASA  per vendere il vostro immobile? È la vostra prima volta e non sapete quali vantaggi questa scelta può offrire? Leggete questo post per chiarirvi ogni dubbio. Ecco i 6 motivi per  affidare l’incarico in esclusiva ad SERVICECASA: AMPLIAMENTO DEI CANALI PUBBLICITARI.  Le risorse del singolo proprietario di solito si esauriscono alla cartellonista fuori dall’immobile, a cui spesso rispondono più le stesse agenzie immobiliari che i clienti finali stessi. Una Agenzia immobiliare all’avanguardia come la nostra invece inserisce il vostro immobile all’interno di circuiti pubblicitari che vanno ben oltre il classico post di Facebook o portale gratuito. L’Agenzia immobiliare come SERVICECASA crea video, brochure dedicate, campagne ADS sul Web e sui Social e molto altro. AMPLIAMENTO DEL NUMERO DEI POTENZIALI CLIENTI . La nostra Agenzia ha un proprio datab

Preliminare di vendita di immobile: che succede se manca l’agibilità?

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  Immaginate di aver finalmente trovato la casa che avete sempre desiderato. Situata in un quartiere che amate, con quella vista che ogni mattina vi regalerebbe un sorriso. Avete visitato l’immobile, vi siete innamorati di ogni angolo e avete già in mente come arredarlo. Ma proprio quando siete sul punto di fare il grande passo, emergono delle complicazioni: la casa dei vostri sogni non ha il certificato di agibilità. Questo scenario, purtroppo non raro, apre a un interrogativo:  in caso di preliminare di vendita di immobile ,  che succede se manca l’agibilità ? Si tratta di una domanda che nessun acquirente vorrebbe porsi, ma che è fondamentale affrontare per evitare rischi e delusioni. Questo articolo si propone di guidarvi attraverso il labirinto di norme, conseguenze e soluzioni per affrontare questa situazione, offrendovi una bussola legale per navigare le acque talvolta tumultuose dell’acquisto immobiliare. Cosa implica la mancanza di agibilità in un preliminare di vendita? L’ ag

Come cambiano successioni e donazioni con il nuovo decreto?

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  L’iter burocratico legato a  successioni e donazioni  sta per diventare più semplice grazie al dodicesimo decreto attuativo della delega fiscale, che il Governo sta portando avanti con l’obiettivo di razionalizzare le imposte indirette, ad eccezione dell’IVA. Addio a imposte di bollo, ipocatastali, tributi speciali catastali e tasse ipotecarie. Quali sono le novità per successioni e donazioni? Il Governo intende semplificare l’approccio alle imposte legate a successioni, donazioni e registrazione, puntando su una maggiore efficienza e facilità d’uso per gli utenti. Una delle misure più significative riguarda l’introduzione della  dichiarazione precompilata per le successioni , che promette di alleggerire il carico documentale per gli eredi e i professionisti che li assistono. Un cambiamento rilevante è rappresentato dall’estensione del  principio di autoliquidazione   all’imposta sulle successioni . In pratica, ciò significa che il contribuente potrà liquidare e versare direttamente

Fine del contratto di locazione: chi deve imbiancare la casa?

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  Un inquilino, dopo anni di felice permanenza, lascia il suo appartamento in affitto per trasferirsi in una nuova città. Mentre impacchetta gli ultimi oggetti, si ferma a riflettere sulla condizione delle pareti, ormai segnate dal tempo. Questo lo porta a chiedersi: alla f ine del contratto di   locazione ,  chi deve imbiancare la casa ? Questa domanda, apparentemente semplice, apre la porta a una complessa intersezione tra obblighi legali e prassi comuni, un tema che esploreremo in questo articolo. La risposta non è solo una questione di responsabilità, ma riflette anche le normative e gli accordi presi all’inizio del contratto, offrendo uno spaccato interessante sul delicato equilibrio tra i diritti e i doveri di inquilini e proprietari. Tinteggiatura delle pareti: chi deve pagarla se il contratto non dice nulla? Se non esiste una clausola contrattuale che specificamente attribuisca tale responsabilità all’affittuario, occorre fare riferimento all’ art. 1576   cod. civ. , secondo cu