Intestare casa ai figli minorenni, quando è possibile


 Intestare la casa ai propri figli è il sogno di ogni genitore che desidera sollevarli da una preoccupazione per il futuro

La possibilità di intestare casa ai figli minorenni è reale ed è regolata da una specifica normativa. Questa procedura per permettere la difesa da eventuali creditori, anticipare la divisione dell’eredità, non pagare le tasse della seconda casa, e garantire stabilità economica sono tra le ragioni principali che spingono verso questa scelta.

Quando si può intestare casa a figli minorenni?

L’unica possibilità per intestare casa ai figli minorenni prevede la donazione. Per avviare la procedura è essenziale ricevere l’autorizzazione del giudice tutelare, i genitori o il notaio possono richiederla. La domanda deve contenere le informazioni principali inclusi i dati anagrafici, le caratteristiche dell’immobile, e infine le motivazioni per cui si vuole donare l’abitazione.

In caso di conflitto tra i genitori, il tribunale può anche nominare un curatore, con l’obiettivo di proteggere gli interessi del minore. Se sono presenti altri figli, esclusi dalla donazione, hanno il diritto di richiedere la quota di legittima dopo la morte del genitore donante.

Non è raro che i nonni vogliano donare ai nipoti la loro casa, ma è fattibile? Sicuramente bisogna prendere in considerazione alcuni elementi ed essere consapevoli che la donazione di un immobile da parte di un nonno può causare un conflitto di interessi fra le parti.

Gli schemi contrattuali per donare casa a un figlio 

Sono diverse le tipologie di contratto che permettono la donazione dell’immobile, le principali sono tre:

  • Donazione diretta: il genitore acquista una casa, la intesta a se stesso e in un secondo momento procede con il trasferimento dell’immobile. Bisogna tenere in considerazione che, se il trasferimento avviene entro 5 anni dall’acquisto, è necessario effettuare un rimborso per le agevolazioni fiscali ricevute con il bonus prima casa;
  • Donazione indiretta con pagamento al venditore: il genitore compra l’immobile e lo intesta direttamente al figlio, di conseguenza il notaio compie una sola operazione e l’acquirente non è tenuto a pagare le imposte;
  • Donazione indiretta con pagamento al figlio: questa scelta è disponibile solo per i ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età e il genitore paga tramite bonifico sul conto corrente del figlio. In questo caso la registrazione è singola e si tratta di una compravendita di un immobile da parte del maggiorenne.

In caso si tratti di una prima casa si può usufruire di alcune agevolazioni fiscali, ma di norma con una donazione diretta si è tenuti a sostenere delle spese che includono i costi fissi e quelli determinati dal valore dell’abitazione.

Per questo le tasse, tra cui l’imposta di registro sulla prima casa di minorenni, devono essere pagate solo se il valore dell’immobile è superiore ad un milione di euro. Si ricorda comunque che prima di procedere con una qualsiasi delle tre forme di donazione è importante affidarsi a professionisti (commercialisti o legali) che possano stimare, fin da subito, quali siano i costi da sostenere e trovare la soluzione economicamente più vantaggiosa.

Come intestare casa ai figli minorenni con mutuo

Il mercato del lavoro per i giovani e la condizione di molti ragazzi porta alcuni genitori a valutare la possibilità di intestare casa ai figli minorenni con mutuo. Nell’immaginario collettivo, erroneamente, si pensa che intestando la casa ad un figlio minorenne ci sia la possibilità di corrispondere meno tasse; tuttavia, la probabilità di intestare casa ai figli minorenni con mutuo è remota, se non totalmente assente secondo la Normativa Italiana. 

Infatti, i principali istituti di credito impongono come requisito minimo che l’intestatario (mutuatario) abbia 18 anni. Il mutuo, di cui sono garanti comunque i parenti, è intestato ai genitori che non possono detrarre gli interessi passivi sul mutuo perché l’immobile è intestato al figlio. Si ricorda che, comunque, qualora ci sia questo desiderio da parte dei genitori di intestare un immobile al figlio, è però sufficiente attendere che abbiano compiuto 18 anni e 10 giorni per poter procedere con la pratica.

Come intestare casa ai figli minorenni con usufrutto

La decisione di intestare casa ai figli minorenni con usufrutto, li porta automaticamente a diventare titolari del diritto di nuda proprietà. Soltanto dopo la morte dei genitori, i figli possono mandare via l'usufruttuario. I genitori devono avere la responsabilità genitoriale per essere usufruttuari.

Su questo tema è importante tenere presente che cosa si intende per usufrutto: con questo termine si rimanda al diritto reale di godere di un bene altrui, mobile o immobile, comprese le accessioni del medesimo, con il rispetto della sua destinazione economica e della limitazione imposta dalla legge. In linea di massima, quindi, i figli diventano intestatari e proprietari dell’immobile, mentre i genitori gli usufruttuari e possono gestire in tutto e per tutto l’immobile stesso.

Chi paga l'IMU per i figli minorenni?

Molto frequentemente ci si informa riguardante la fattibilità di intestare casa ai figli minorenni per non pagare l’IMU.

Nel momento in cui genitori e figlio vivono nella casa intestata al minorenne ed è la dimora abituale, l’IMU non è richiesta: in questo caso, infatti, si parla di prima casa. Al contrario, se l’intestazione riguarda la seconda casa, è fondamentale ricordare che l’IMU è dovuta e deve essere versata. In quest’ultimo caso, sono i due genitori che devono adempiere all’obbligo, in quanto esercenti della potestà genitoriale.

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