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Fine del contratto di locazione: chi deve imbiancare la casa?

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  Un inquilino, dopo anni di felice permanenza, lascia il suo appartamento in affitto per trasferirsi in una nuova città. Mentre impacchetta gli ultimi oggetti, si ferma a riflettere sulla condizione delle pareti, ormai segnate dal tempo. Questo lo porta a chiedersi: alla f ine del contratto di   locazione ,  chi deve imbiancare la casa ? Questa domanda, apparentemente semplice, apre la porta a una complessa intersezione tra obblighi legali e prassi comuni, un tema che esploreremo in questo articolo. La risposta non è solo una questione di responsabilità, ma riflette anche le normative e gli accordi presi all’inizio del contratto, offrendo uno spaccato interessante sul delicato equilibrio tra i diritti e i doveri di inquilini e proprietari. Tinteggiatura delle pareti: chi deve pagarla se il contratto non dice nulla? Se non esiste una clausola contrattuale che specificamente attribuisca tale responsabilità all’affittuario, occorre fare riferimento all’ art. 1576   cod. civ. , secondo cu

Chi affitta può tenere le chiavi?

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  Cosa succede se il proprietario entra in casa senza permesso? Come difendersi? Il locatore può trattenere una copia delle chiavi dell’appartamento ed entrarvi senza la presenza dell’affittuario? Questa è una domanda che spesso si pongono gli inquilini all’indomani della stipula di un contratto di locazione. Il timore che qualcuno possa rovistare all’interno della propria abitazione, agendo indisturbato, senza cioè bisogno di forzare la serratura, ha spesso portato i conduttori a cambiare segretamente la serratura di casa. In questo breve articolo vedremo se  chi affitta può tenere le chiavi  dell’immobile, se vi può entrare quando vuole e cosa può fare invece l’inquilino per impedirlo. Ma procediamo con ordine. Quante copie di chiavi vanno consegnate all’inquilino? Non c’è alcuna norma che stabilisca quante copie di chiavi vadano consegnate all’inquilino. La legge dice solo che il locatore deve consentire all’inquilino di utilizzare l’immobile secondo le proprie esigenze. Questo impl

Il locatore può rinunciare a dare disdetta?

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  In linea di principio la clausola con la quale il   locatore   rinuncia, fin dalla stipula del contratto di locazione, alla facoltà di poter negare al conduttore il   rinnovo   del contratto, è lecita poiché né la legge n. 392 del 1978, né la legge n. 431 del 1998 inseriscono questo tipo di clausola fra quelle espressamente colpite dalla sanzione della   nullità . Tuttavia occorre precisare che: il locatore stesso potrebbe invocare la nullità della predetta  clausola  perché in sostanza è in qualche modo volta a derogare (in contrasto con l’articolo 13, comma 3, della legge n. 431 del 1998) alla durata del  contratto di locazione  fissata dalla stessa legge n. 431 del 1998; il locatore potrebbe richiedere anche l’applicazione dell’articolo 1573 del  Codice civile  secondo il quale la locazione non può essere stipulata per un  periodo  eccedente i trenta anni e se viene stipulata per un periodo più lungo o in perpetuo, essa è ridotta alla  durata  massima di trent’anni; non è invece i

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Si può vendere senza certificato di agibilità?

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  Il certificato di abitabilità gioca un ruolo fondamentale nelle transazioni immobiliari. La sua assenza può bloccare il trasferimento di un immobile, sia esso a uso abitativo che commerciale. Sul punto si è espressa di recente la Cassazione. Alla Corte è stato chiesto se  si può vendere senza certificato di agibilità . La risposta è stata affermativa, ma nel rispetto di alcune condizioni che vedremo qui di seguito. È valida la vendita senza certificato di agibilità? La questione, da un punto di vista giuridico, può sembrare sottile per i non addetti ai lavori ma cercheremo di semplificarla al massimo per renderla comprensibile anche a chi non mastica i termini tecnici del legalese. La vendita di un immobile senza certificato di agibilità è, in sé per sé, valida: il certificato infatti non è condizione di validità del contratto, non è cioè un suo elemento essenziale come invece lo potrebbe essere l’atto notarile. Del resto, a conferma di ciò, vi è il fatto che, se l’ acquirente espres